Insieme a noi scoprirai luoghi magici antichi di millenni dell’Alto Salento.
Caratterizzata dalla presenza delle famose torridi avvistamento, ubicate sul mare , che danno coscienza al visitatore di quanto sacrificio sia stato fatto in passato dai locali per difendere un luogo così bello e ricco di risorse che fu attracco per secoli da popoli di oltremare.
A cornice di una di queste torri, assai rara perché a pianta a cappello di prete o a stella, i cui spigoli puntano i 4 cardinali, si estende la località marittima di Santa Sabina. Graziosa borgata dove il lato est della torre è abbracciato dal piccolo porto, antichissimo ed usato fin da epoca romana, a testimoniarlo i pochi resti di una nave ancora presente sui bassi fondali, con le spiagge che si estendono tra scogli ed insenature.
Ad ovest della torre invece passeggiando per il litorale ci imbattiamo nella famosa spiaggetta dello scoglio del cavallo e finite le case della così detta zona vecchia di Santa Sabina si intravede dall’altro lato la superficie di più recente edificazione. Arrivato al centro di queste due aree il quadro si fa più chiaro perché sono divise da un confine naturale, antico, prepotente e storico più della torre. Qui le alte dune primordiali ed incontaminate abitate dai coloratissimi gruccioni che realizzano fori per allevare la propria prole scendono per dare spazio ad una lama piccoli canyon pugliesi.
E lo sguardo cade infine su una fantastica spiaggia detta della mezza luna, poi un piccolo laghetto crea un habitat di zona umida circondato da canneti, macchia mediterranea e fauna tipica, poi mano a mano si allarga un po’ sui lati e ci si ritrova fuori dalla realtà. Lungo i pendi della lama la civiltà il turismo che scorre, giù grotte di antichi insediamenti umani paleolitici e neolitici dove i primi uomini di questa regione si insediarono e storie di un antico porto romano che impregnano questo luogo dalla leggenda che ci sia una nave ancora li intrappolata nel fango e nelle canne.
Usciti dalla zona dove la natura la fa da padrona ci si avvia verso la spiaggia dell’isoletta che prende il nome dalla piccola isola staccata dalla terra da un lingua di mare, degna rappresentante di come potesse essere la conformazione della flora e come fosse il litorale in epoche antiche. Più avanti la scogliera si fa più alta più aspra e ci si imbatte in insenature che proteggono il mare dai venti del nord così da donargli calma, trasparenza e colori che vanno dal verde al turchese. Infine ci si imbatte in un perfetto buco di forma circolare ricavato negli scogli dall’erosione del mare, la famosa grotta azzurra, perché così è il colore del mare al suo interno e se ci si tuffa si può vedere questo colore in tutte le sue sfaccettature e sentire il mare quasi intrappolato per poi uscire da una delle sue fessure e risentire il suono del mare aperto antico di millenni ma sempre rassicurante!